domenica 28 maggio 2017

Immaginando...



SCENOGRAFIE DI CARTA

Scenografie di carta
si reggono
ai miei polsi stanchi,
in cui fluisce
un fuoco ancestrale,
una passione
che non vuole finire,
un sogno d'amore
che ritorna
a farmi male.
Scenografie di carta
per disegnare altre strade
ed il proprio reame,
per non vedere
il pianto del reale,
per essere guardate
prima di sapere.




Gabriella Stigliano

giovedì 25 maggio 2017

martedì 23 maggio 2017

L'anima che si rivela



"Dopo aver pianto, negli occhi rimane la seta dell'anima che riveste d'amore il suo cammino"


                                                                                                        Gabriella Stigliano


martedì 16 maggio 2017

Poesia per trovare luce nell' ombra...


DISPERSA

Dispersa
nei riflessi
di cieli remoti,
guardo
le mie certezze
cadere
ed i sogni
scivolarmi
dagli occhi,
guardo
la vita
che passa
eloquente
e le ferite
silenti,
guardo
il confine
che ho davanti
ed io dispersa
nell'amore
infranto.

                 
          Gabriella Stigliano

 P.S. Inserita nell'antologia dei "Nuovi Poeti Ermetici" 2017

domenica 14 maggio 2017

Poesia di Francis Ponge

La candela

La notte a volte ravviva
una pianta singolare 
il cui bagliore scompone 
le camere ammobiliate
in cespugli d’ombra.
La sua foglia d’ora 

si regge impassibile nel cavo 
di una colonnetta di alabastro,
attraverso un peduncolo 
nerissimo.
Le farfalle povere la assalgono 

preferendola alla luna
troppo alta,
che vaporizza i boschi. 
Ma subito bruciate 
o sfinite bella battaglia, 
tutte fremono sull’orlo 
di una frenesia vicina 
allo stupore.
Intanto la candela, 

con il vacillare dei chiarori 
sul libro nel brusco sprigionarsi 
dei fumi originari, 
incoraggia il lettore
– poi si inclina sul suo piatto, 
e affoga nel suo alimento.

Totò Poeta

STU CORE ANALFABETA

Stu core analfabeta
te lle purtato a scola
e se mparato a scrivere,
e se mparato a lleggere
sultanto 'na parola
Ammore e niente cchiù .

Ammore,
ammore mio si tu,femmena amata.
Passione,
passione ca sta vita daie calore.
Quanno te vaso a vocca avvullutata,
chistu velluto m'accarezza 'o core,
stu core,
ca tu pa' mano lle purtato a scola,
e se mparato a scrivere,
e se mparato a leggere...
Ammore e niente cchiù; .

Stu core analfabeta
mo soffre e se ne more
penzanno ca si femmena
e te putesse perdere
e perdere ll'ammore
ca lle mparato tu.

Giuremo ancora ca tu si dda mia
primma che me ne moro 'e gelusia.
Passione,
suspira 'o core mio femmena amata,
tu lle mparato a scrivere,
tu lle mparato a leggere...
Ammore e niente cchiù .


                         Antonio De Curtis (l'altra faccia di Totò)

sabato 6 maggio 2017

Un passeggero incanto.....

"Dopo notti di visioni e comete, ho le mani vuote al risveglio"


                                                        Gabriella Stigliano




"Un passeggero incanto"


                 Gabriella Stigliano