martedì 29 novembre 2016
Sognando un po'...
"Con il passo del poeta si frantumano orizzonti di pietra, mentre si sale su scale di cartone e polvere di stelle."
Gabriella Stigliano
martedì 8 novembre 2016
domenica 6 novembre 2016
mercoledì 2 novembre 2016
Pasolini sulla tomba di Gramsci....da cui poi la poesia....
- LE CENERI DI GRAMSCI
- Non è di maggio questa impura aria
- che il buio giardino straniero
- fa ancora più buio, o l'abbaglia
- con cieche schiarite... questo cielo
- di bave sopra gli attici giallini
- che in semicerchi immensi fanno velo
- alle curve del Tevere, ai turchini
- monti del Lazio... Spande una mortale
- pace, disamorata come i nostri destini,
- tra le vecchie muraglie l'autunnale
- maggio. In esso c'è il grigiore del mondo,
- la fine del decennio in cui ci appare
- tra le macerie finito il profondo
- e ingenuo sforzo di rifare la vita;
- il silenzio, fradicio e infecondo...
- Tu giovane, in quel maggio in cui l'errore
- era ancora vita, in quel maggio italiano
- che alla vita aggiungeva almeno ardore,
- quanto meno sventato e impuramente
- sano
- dei nostri padri - non padre, ma umile
- fratello - già con la tua magra mano
- delineavi l'ideale che illumina
- (ma non per noi: tu morto, e noi
- morti ugualmente, con te, nell'umido
- giardino) questo silenzio. Non puoi,
- lo vedi?, che riposare in questo sito
- estraneo, ancora confinato. Noia
- patrizia ti è intorno. E, sbiadito,
- solo ti giunge qualche colpo d'incudine
- dalle officine di Testaccio, sopito
- nel vespro: tra misere tettoie, nudi
- mucchi di latta, ferrivecchi, dove
- cantando vizioso un garzone già chiude
- la sua giornata, mentre intorno spiove.
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martedì 1 novembre 2016
Questa sera "Ricordo una strada"....
"Viale di pioppi in autunno" 1884 Vincent Van Gogh
RICORDO
UNA STRADA
Ricordo
una strada
distante
dalle mura del mondo,
che
avanzava leggera
presso
il tuo sguardo,
innalzato
in un cielo
inebriato
di lampi ribelli
e
stelle immutabili,
come
quei sogni
rinchiusi
nei nostri abbracci,
convergenti
nell'amore
di
quei pregiati giorni,
tracciati
ormai
nella
mente
e
di quelle notti
sacre
e indecifrabili,
passate
tra emozioni inedite,
cosparse
anche
di
silenziose lacrime
per
non poterti dire
di
restare,
soprattutto
nei miei inverni.
Gabriella Stigliano
Poesia ancora Poesia....
Poesia di William Wordsworth:
C'era un tempo
in cui prato, bosco
e ruscello, la terra
e ogni essere comune
a me sembravano ornati
da una luce celestiale,
la gloria e la freschezza
di un sogno.
Nulla è più com'era prima,
mi giro ovunque posso
di giorno o di notte,
le cose che ho visto
ora non posso più vederle.
La nostra nascita
è un sonno dimenticato,
l'anima che si alza con noi,
stella della nostra vita,
ha avuto ovunque
la sua collocazione
e viene da lontano,
né nell'intera dimenticanza,
né nella completa nudità,
ma nelle nuvole trascinanti
di gloria.
Noi veniamo da Dio
che è la nostra casa.
Grazie al cuore umano
con il quale viviamo,
grazie alla sua tenerezza,
alla sua gioia,
alle sue paure.
Per me il soffio
del più meschino dei fiori
può dare pensieri
che spesso giacciono
anche pieni di lacrime.
C'era un tempo
in cui prato, bosco
e ruscello, la terra
e ogni essere comune
a me sembravano ornati
da una luce celestiale,
la gloria e la freschezza
di un sogno.
Nulla è più com'era prima,
mi giro ovunque posso
di giorno o di notte,
le cose che ho visto
ora non posso più vederle.
La nostra nascita
è un sonno dimenticato,
l'anima che si alza con noi,
stella della nostra vita,
ha avuto ovunque
la sua collocazione
e viene da lontano,
né nell'intera dimenticanza,
né nella completa nudità,
ma nelle nuvole trascinanti
di gloria.
Noi veniamo da Dio
che è la nostra casa.
Grazie al cuore umano
con il quale viviamo,
grazie alla sua tenerezza,
alla sua gioia,
alle sue paure.
Per me il soffio
del più meschino dei fiori
può dare pensieri
che spesso giacciono
anche pieni di lacrime.
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